L'”Agenda Ganapini”
di Walter Ganapini –
Nell’anno in cui saremo tutti sommersi da Agende più o meno improbabili e fantasiose, ecco un’Agenda che ha l’indubbio merito di non inquinare e che non troverete nelle altre Agende. Una proposta concreta per cominciare a ragionare seriamente di un cambiamento di paradigma.
In Italia, gli effetti della gravissima crisi ambientale e finanziaria globale in atto sono tali da richiedere immediatamente un ‘Crash-programme’ per la ‘governance’ della transizione all’unico sviluppo (non ‘crescita’) possibile, quello sostenibile.
Contemporaneamente all’attuazione del ‘Crash-programme’, deve partire un radicale ridisegno normativo, secondo approcci partecipativi, per armonizzare subito la legislazione in senso europeo, uno snellimento sul versante burocratico-procedurale che elimini discrezionalità prodromiche a corruzione e concussione, la creazione di funzioni di controllo e monitoraggio a garanzia di ‘enforcement’ e ‘fact-checking’.
Le risorse necessarie all’attuazione del ‘Crash-programme’ si reperiscono attraverso:
– l’utilizzo pieno (oggi al 17% circa) delle risorse comunitarie,
– tagli a spesa militare (F35) e cosiddette ‘Grandi opere’,
– creazione di un ‘asse ad hoc’ CdP-F2I per la politica di sostenibilità,
– alienazione trasparente (non ‘buy-back’da parte della malavita) di beni sequestrati all’economia criminale.
Il ‘Crash-programme’ si compone di azioni di manutenzione e innovazione:
1) Manutenzione, rinaturazione e riqualificazione del territorio
Per la eliminazione di potenziali rischi di perdita di vite umane a causa del dissesto idrogeologico, ISPRA produce la mappatura delle aree prioritarie d’intervento, sulla base dei Piani redatti dalle Autorità di Bacino e dalle altre istituzioni competenti in materia , con il coinvolgimento degli Ordini dei Geologi e dei Dottori Agronomi e Forestali a livello nazionale e regionale.
L’attuazione delle norme ‘anti cementificazione del suolo’ (cfr. punto 2) viene sottesa dalla diffusione di forme di presidio locale attivo (ingegneria naturalistica) di versanti appenninici ed alpini e dalla riduzione di prelievi dagli alvei fluviali (promuovendo il recupero di materiali, a partire dai detriti di demolizione, sostitutivi di quelli lapidei pregiati), nell’intorno dei quali viene immediatamente proibito e sanzionato ogni nuovo insediamento, trattandosi di aree esondabili.
Per quanto attiene insediamenti già realizzati in spregio a tale norma ed alle relative buone pratiche , i Comuni deliberano (entro 180 giorni dalla formalizzazione del ‘Crash-programme’) gli abbattimenti e la messa in sicurezza dei punti a rischio .
ISPRA , in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, l’ Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali e gli Enti Parco, elabora i piani di sviluppo e gestione delle superfici boscate, promuovendo anche la creazione di nuovi boschi planiziali, con particolare attenzione al loro ruolo sia di ‘cortina vegetativa’ (e ‘Carbon sink’) a tutela delle conurbazioni già afflitte da pessima qualità dell’aria che di contenimento di emissioni inquinanti da infrastrutture autostradali, ferroviarie, aeroportuali, portuali.
Le biomasse residue generate dalla manutenzione del patrimonio boschivo possono essere valorizzate a fini di incremento dell’autonomia energetica a scala locale.
Per la bonifica delle aree contaminate , l’elenco dei siti viene revisionato entro 90 gg dalle Regioni e ordinato per effettiva priorità da ISPRA: la Cassa Depositi e Prestiti finanzia con asse ad hoc la messa in sicurezza, nei siti prioritari, dei fattori di rischio per salute e matrici ambientali come da progetti esecutivi che sono validati dalla Agenzia Europea dell’Ambiente, consentendo per le aree certificate come messe in sicurezza le ridestinazioni d’uso coerenti con le previsioni urbanistiche a scala locale.
2) Manutenzione, rinaturazione e riqualificazione dell’ambiente costruito
Blocco immediatamente operativo del consumo di circa 100 ettari/giorno di suolo agricolo per nuove costruzioni civili, industriali e infrastrutturali: si può costruire solo su terreni già edificati (‘brown fields’), come in Germania “Erosione urbana”/”impermeabilizzazione”/“cementificazione” di quei suoli che sono la risorsa limitata da tutelare in vista di una migliore valorizzazione agricola ed ambientale (corridoi e cinture verdi, orti urbani) è fenomeno favorito, oltreché da incultura dominante , dall’attuale regime fiscale per i bilanci comunali, mentre si lasciano ammalorare migliaia di edifici, anche di pregio, in aree rurali e periurbane.
Quel regime fiscale va modificato introducendo, come in Francia, la deduzione dal reddito imponibile di tutti i costi per il recupero/ristrutturazione del già costruito se gli immobili sono locati per 6 anni; sempre come in Francia, per opere di miglioria e manutenzione delle case costruite da almeno due anni, l’IVA va ridotta al 5,5% e si introducono incentivi all’efficienza energetica per quelle costruite prima del 1990. Investendo in efficienza energetica, si risparmiano 8 miliardi di Euro/anno, si riduce l’importazione di combustibili fossili, si tagliano le emissioni di gas serra di circa 55 milioni di tonn/anno, nel rispetto degli impegni nazionali di riduzione al 2020.
Gli interventi riguardano l’industria ed il patrimonio della Pubblica Amministrazione attraverso l’applicazione dei nuovi Regolamenti Edilizi comunali e dei Piani Energetici Regionali e Comunali che promuovono il ricorso a fonti rinnovabili e a schemi di cogenerazione ad alto rendimento: il 70% dei consumi energetici avviene in ambito urbano (gli edifici assorbono il 42% dell’energia, generano il 35% delle emissioni complessive di CO2, sprecano il 70% dei consumi in riscaldamento ).
La disincentivazione di nuova edificazione, riqualificando l’esistente anche sul piano dell’arredo/ornato urbano, viene sottesa da premialità (più facile accesso al credito) e politiche di formazione mirata per nuova imprenditoria di facility management (efficienza energetica, teleriscaldamento/condizionamento, gestione di verde privato/pubblico) e per i settori artigianali edile, termoidraulico, elettrotecnico, della rinaturazione e del disegno e gestione del paesaggio.
In campo energetico non sono previste strutture di rigassificazione e di trivellazione: le piattaforme per l’estrazione di idrocarburi in dismissione mineraria, presenti nell’off-shore adriatico e ionico, vengono trasformate in ‘wind farms’.
3) Manutenzione di infrastrutture e servizi
Il degrado di cruciali infrastrutture quali la ferroviaria (priorità da dare a pendolarità e trasporto merci), l’elettrica (Terna deve dare priorità a Smart Grid per favorire la valorizzazione di fonti rinnovabili), la acquedottistica (dispersione dalle reti idriche di oltre il 50% rispetto al 10% fisiologico ante-‘sbornia da finanza’ nei Servizi Pubblici Locali),la fognaria/depurativa (oggetto di molte procedure d’infrazione UE) , la telematica (priorità a banda larga, reti informatiche) è ormai più che critico. Si richiede immediata manutenzione e modernizzazione di reti e impianti ora citati, con estesa applicazione di moduli di telecontrollo, telecomando, telegestione e monitoraggio cui siano associate modalità di trasferimento dell’informazione in tempo reale ai competenti Enti di Controllo ed al pubblico (es. : inquinamento atmosferico , consumi idrici ed elettrici , qualità delle acque , stato dei trasporti), nell’ambito delle azioni derivanti dalla piena adesione alla strategia ‘Smart Cities’ della UE ed all’efficace accesso ai relativi fondi. Nel campo dei trasporti si privilegiano le opzioni capaci di migliorare la qualità dell’aria: potenziamento del trasporto pubblico e rinnovamento delle relative flotte, logistica commerciale su ferro, in aree urbane affidata a flotte elettriche o a gas, promozione delle bicicletta.
Nel campo dei servizi idrici, si da piena attuazione all’esito referendario. Nel campo dei servizi di igiene ambientale urbana viene generalizzata la pratica di raccolta differenziata “porta a porta” delle frazioni di rifiuto recuperabili per industria e agricoltura (per ridare fertilità ai terreni si valorizzano fermentazione aerobica ed anaerobica dei residui organici). La precaria qualità dell’aria orienta anche le scelte impiantistiche di trattamento dei flussi di rifiuti residui verso la stabilizzazione biologico-meccanica (TMB) del rifiuto urbano residuante dalla raccolta differenziata, coerentemente con la strategia ‘Rifiuti Zero’ che da attuazione alla strategia dell’Unione Europea in tema di eliminazione di nuove sorgenti di emissioni addizionali (es. inceneritori).
4) Manutenzione normativa
Il diritto all’ambiente salubre diventa parte integrante della Carta Costituzionale. Le normative settoriali vengono abrogate , rimanendo in vigore solo fino alla emanazione della Legge-Quadro sull’Ambiente. La Legge-Quadro sull’Ambiente recepisce e da attuazione alla normativa europea relativa alle risorse idriche, all’inquinamento atmosferico, alla gestione dei rifiuti, alla tutela della biodiversità, alla conservazione della natura ed alle strategie e politiche per la sostenibilità.
5) Manutenzione istituzionale
Ministero dell’Ambiente,Territorio,Tutela del Mare (MATTM) e Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) si fondono nel Ministero dello Sviluppo Sostenibile. La struttura precedentemente MATTM vien riorganizzata in due Direzioni Generali:
– Direzione Generale per la Valutazione Ambientale Strategica di piani e progetti
– Direzione Generale per la Valutazione d’Efficacia delle politiche per la sostenibilità.
La difesa del suolo e delle acque divengono competenza delle Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Settentrionale , del Distretto Idrografico Centrale e del Distretto Idrografico Meridionale ed Insulare : il Coordinamento delle tre Autorità di Bacino è in capo al Ministro dello Sviluppo Sostenibile . Sono aboliti gli Enti (AIPO , ATO , ecc) confusamente costituiti negli ultimi anni. Il Ministero dello Sviluppo Sostenibile si avvale del’Agenzia Italiana per l’Ambiente (AIA) , Organo Tecnico di valutazione terza e indipendente competente in controllo ambientale , verifica dello stato di attuazione della normativa , approntamento e aggiornamento della base conoscitiva di supporto alle decisioni a scala locale e decentrata, in cui confluiscono e vengono riorganizzati ISPRA e altri organi tecnici. Contestualmente si riorganizzano le Agenzie Regionali per l’Ambiente (ARPA) i cui Direttori provengono da un Albo nazionale istituito costituito previo un Concorso Pubblico nazionale per titoli ed esami , da esperirsi sotto la supervisione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente entro 180 gg dalla formalizzazione del ‘Crash-programme’. La dotazione finanziaria del Sistema Agenziale così strutturato viene garantita tramite l’attribuzione ad AIA e ARPA dell’1,5% del Fondo Sanitario Nazionale. Presso ogni Ministero di spesa verrà istituito , trasferendo adeguato personale dal Ministero per lo Sviluppo Sostenibile , un ‘Ufficio per la Sostenibilità’ , che dovrà istruire il parere preventivo vincolante del Ministero per lo Sviluppo Sostenibile sui programmi strategici elaborati dal Ministero di spesa presso cui opera l’ Ufficio.
6) Innovazione per il contrasto alla eco-criminalità
D’intesa con la Procura Nazionale Antimafia , presso il Ministero dello Sviluppo Sostenibile viene istituito il Coordinamento InterForze per la prevenzione ed il contrasto alla criminalità ambientale, che si compone di rappresentanti dei Comandi dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, delle Capitanerie di Porto, ad ognuno dei quali spetterà per turnazione la Presidenza dell’Organo. Al Coordinamento compete la proposizione di innovazioni normative specifiche inerenti i reati e delitti ambientali, il monitoraggio di strategie ed azioni operative di contrasto alla eco-criminalità, l’uso efficiente delle risorse in campo.
7) Innovazione per l’adattamento al Cambiamento Climatico
Il Ministero dello Sviluppo Sostenibile , di concerto con gli altri Ministeri interessati , promuove e/o partecipa a programmi di adattamento al Cambiamento Climatico in atto , dando priorità al rispetto delle norme internazionali in materia di riduzione delle emissioni climalteranti con particolare attenzione ai seguenti comparti :
– Promozione di tecnologie pulite (adeguamento ai parametri BAT-Brefs UE) per la produzione di prodotti più puliti (eco-design, certificazione e Label) nei principali settori industriali del Paese; d’intesa con il MIUR, si prosegue nell’aggregazione di ‘clusters’ tra strutture universitarie, CNR, ENEA e private per l’avvio di ecoprogetti finalizzati nei settori della Chimica Verde (per la reindustrializzazione del comparto), dei Nanomateriali e delle Nanotecnologie, delle Biotecnologie ambientali e mediche, dell’Ecodesign dei nuovi prodotti e delle nuove merci , dell’Energetica dell’efficienza , delle fonti rinnovabili e dei nuovi combustibili, della Logistica.
– Promozione del trasporto pubblico e di forme innovative di mobilità sostenibile (bicicletta , mezzi elettrici , strutture portuali e aeroportuali ambientalizzate)
– Promozione dell’agricoltura multifunzionale e a ” filiera corta” (difesa delle produzioni agroalimentari tipiche e dei relativi territori , valorizzazione delle superfici marginali per produzione di biomasse a scopo industriale/energetico)
– Promozione della qualificazione sostenibile delle attività turistiche.
Il 10% della spesa pubblica, entro 180 gg dall’approvazione del ‘Crash-programme’, viene orientata da CONSIP alla creazione di mercati per beni/servizi ambientalmente favorevoli (“Acquisti Verdi”) ed alla comunicazione delle relative ‘buone pratiche’ (dal livello domestico a quello di grandi strutture del comparto distributivo) e di coerenti stili di vita sostenibili.
Ripreso da Vita