ABC- Abbecedario post pandemia: M – Morte

Still dal film on the Little Black Death Dress con l'opera di Pia Interlandi

Non ne parliamo mai, ma fa parte della stessa esistenza. La incontriamo, qualcuno di noi la schiva per un po’, poi diventa certezza. Provo terrore davanti a questa parola, al vuoto che porta con sé. Lo ammetto, faccio fatica a pronunciarla, la sussurro con timore, batto i piedi per allontanarla: non ottengo nessun successo. Nonostante il vuoto, il tuffo nel buio, penso che sia necessario occuparsene. Per troppo tempo è stata assente nei discorsi della nostra quotidianità, per noi che siamo abituati a ubriacarci di vita, a stordirci di lavoro e a distrarci con le nostre dipendenze.

In questi tempi di pandemia porto con me l’immagine del Campo 87 del Cimitero Maggiore di Milano. Vi sono seppellite le vittime del Covid-19 i cui corpi non sono stati reclamati. A maggio erano presenti 119 croci bianche con un nome, una data di nascita e una data di morte. È un’immagine che parla di solitudine, di soluzioni immediate in tempi di emergenza, in cui l’urgenza non è il passaggio compassionevole e umano verso un’altra dimensione, ma solamente il restare in vita.