Fare con poco: una prospettiva per il futuro

Nuovi stili di vita per uscire dalla crisi

A cura di Luigi Della Luna Maggio – Redazione lib21

Il 28 ottobre, alla Casa dell’Architettura di Roma, si è tenuto il primo incontro del ciclo “Qualità della vita è” promosso da LIB21 in collaborazione con Next – Nuova economia per tutti, e la Consulta Professionale Iunior – Ordine degli Architetti di Roma e provincia.

Il primo appuntamento, a cui ne seguiranno altri due in programma il 13 Novembre e il 5 Dicembre prossimi, ha dato voce a quelle realtà, produttive e intellettuali, che promuovono e favoriscono un percorso nuovo, alternativo, al modello di sviluppo e di crescita attuali, in cui la produzione senza freni e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse, l’indifferenza per le dinamiche e il rispetto intergenerazionali, lasciano lo spazio ad una riflessione attenta sulla qualità dei manufatti, la sostenibilità della produzione e la cura e il rispetto per l’ambiente. Per questo, abbiamo intitolato il primo appuntamento “Fare con poco”. Senza rincorrere illusioni pauperistiche e demagogiche sulla decrescita, con “Fare con poco” abbiamo voluto riunire cittadini, imprese, organizzazioni che già sperimentano nuovi modelli produttivi, che “fanno molto” con poche risorse disponibili facendo appello all’ingegno, all’inventiva. Con l’obiettivo di restituire piena dignità al consumatore quale attore economico centrale nel processo produttivo, “Fare con poco” non è certamente un tentativo di ritorno al passato, all’Italia del dopoguerra, quando si colse la straordinaria forza delle imprese e del tessuto produttivo di dare vita al Made in Italy; piuttosto, “Fare con poco” ha espresso un concetto innovativo, una sfida al futuro, ad un futuro possibile, in cui la qualità della vita sia messa al centro del processo economico.

Con i saluti del Segretario Luisa Mutti dell’Ordine degli Architetti di Roma e l’introduzione al tema da parta di Marta Boneschi, esperta di Storia del Risorgimento, che ci ha raccontato come l’Italia del dopoguerra abbia messo in campo le forze più creative e intelligenti per far fronte ad una situazione di scarsità di risorse economiche e produttive, si sono aperti i lavori di “Fare con poco”. Gli interventi dei relatori Lapo Berti – Presidente di LIB21, Aldo Bonomi – sociologo Aaster, Paolo Deganello – designer, Valentino Bobbio – NexT, Walter Ganapini – ambientalista, sono stati preceduti da alcune esperienze raccontateci da chi già da diverso tempo ha scelto di “fare con poco” e ha deciso di promuovere nuovi stili di vita e di produzione, tracciando strade talvolta alternative. Ci ha stupito e incuriosito l’esperienza di Stefania Svizzeretto, designer del costume, che insieme a Lia Morandini ha realizzato una linea di moda “antimoda” di abiti versatili e trasformabili, apprezzati in tutto il mondo.

Massimo Alessandrini, architetto e designer ha presentato la sua linea di “mobili facili”, luna inea antesignana di Ikea, nata oltre  trent’anni fa “a causa di” una esigenza concreta: ristrutturare casa con pochi soldi. Luca Raffaele ci ha presentato un’interessantissima e singolare iniziativa promossa da NexT: il Cash Mob Etico, che nasce dall’incontro di un gruppo di cittadini autorganizzati il cui obiettivo è quello di stimolare un comportamento critico e un ruolo attivo in grado di promuovere un consumo responsabile. Ci hanno raccontato la loro esperienza gli amici di Forma Roma, una società che si occupa di studio, progettazione e costruzione nel campo dell’edilizia nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale. Molto interessante è stata, infine, l’esperienza di Marco Bocola, maker di Vectorealism, che, partito da un settore tradizionale, è arrivato ad uno completamente nuovo, all’avanguardia: il mondo delle stampanti digitali in 3D, che promettono di rivoluzionare completamente il concetto di produzione, da quella seriale a quella individuale, in quantità limitata, che lascia spazio alla creatività dei singoli e sopperisce all’esigenza di grandi investimenti iniziali per scommettere sulle proprie idee.

Le esperienze che ci hanno tenuto compagnia per la prima parte dell’incontro hanno consentito ai nostri relatori di guardare al mondo delle nuove realtà produttive con molta attenzione. Lapo Berti, a nome di LIB21, ha voluto prima di tutto sottolineare che “Fare con poco” è “l’appello che nasce dalla consapevolezza, maturata in questi anni di crisi, che dobbiamo operare un cambiamento profondo nei modi in cui funziona il sistema economico che alimenta le nostre società e che questo cambiamento non può venire dall’alto”. E’ necessaria, ci ha detto Berti, una trasformazione radicale dei nostri stili di vita che richiede, prima di tutto, un enorme sforzo culturale. In questo senso, “Fare con poco” vuol dire “incorporare nella dimensione economica il senso del limite, la consapevolezza che il nostro mondo finito non può accogliere una crescita infinita”. E’ seguito l’intervento di Walter Ganapini, esperto di politiche ambientali, che ci ha fornito un’analisi attenta sull’intreccio tra crisi economica e crisi ambientale. Oggi si presenta la grande opportunità di realizzare un nuovo percorso di crescita economica nel quale l’ambiente, da “ostacolo”, diventa una risorsa strategica. Per questo, ci ha detto Ganapini, è necessaria una strategia ad ampio raggio che coinvolga tutte le risorse, umane e produttive, per promuovere uno sviluppo sostenibile sulla strada tracciata da “Fare con poco”.

L’intervento di Paolo Deganello ci ha permesso di inquadrare le problematiche e le opportunità del “fare con poco” dalla prospettiva del design. Deganello, che ci ha illustrato il suo recente allestimento della mostra Design Maciço, a Parades, Portogallo, ha dedicato parte del suo intervento al nuovo ruolo del design che riscopre una superiorità dei materiali naturali su quelli artificiali anche nella produzione di serie. Mentre scorrevano le slides della mostra portoghese, Deganello ci ha spiegato come gli allestimenti siano quasi sempre uno spreco di risorse capaci di produrre una montagna di rifiuti. Per questo, ad esempio, nel caso degli spazi espositivi alla casa della cultura portoghese, ha proposto un allestimento che riducesse il più possibile lo spreco di risorse, di lavoro e materiali. Per NexT è intervenuto anche Valentino Bobbio che ci ha raccontato l’attività dell’organizzazione di cui è Segretario Generale. L’attività di NexT s’intreccia con il percorso tracciato da “Fare con poco” laddove propone un’alleanza dei consumatori per la realizzazione di un’economia per tutti, vicina alla società civile, agli agenti economici e alle istituzioni con lo scopo di promuovere e creare le condizioni per un benessere economicamente, socialmente e ecologicamente sostenibile. Il compito di chiudere “Fare con poco” è stato affidato al sociologo Aldo Bonomi, esperto di politiche di sviluppo territoriale. Bonomi, prendendo spunto da alcune delle esperienze presentate nella prima parte di “Fare con poco”, ci ha fatto riflettere sulla natura della crisi economica che non è affatto congiunturale, piuttosto strutturale, di sistema. Per andare oltre la crisi, Bonomi, per il quale la crisi ha polverizzato quel capitalismo molecolare italiano di origine familiare (le cosiddette 3 C della famiglia al lavoro – campanile, comunità locale, capannone) , indica la strada: l’Italia deve ritornare a fare l’Italia, ripartendo dal suo sistema manifatturiero e dal suo territorio, incoraggiati e sostenuti dalle idee ad alto contenuto tecnologico di quelli che egli stesso chiama “smanettoni” , gli startupper. Insomma, qualità e Made in Italy sono i binari su cui correre e provare a sfidare la crisi facendo leva su innovazione, creatività, intelligenza e rispetto per l’ambiente, gli elementi da cui ripartire per aprire la strada a nuovi stili economici e a un nuovo modello di sviluppo.