La fragilità umana e le sue infinite sfaccettature

Martedì 11 febbraio 2020 ricorre la XXVIII Giornata Mondiale del Malato. A Todi questa giornata viene celebrata con un’originalissima iniziativa artistica – La Consolazione – l’installazione di 40 letti ad opera dell’artista romano Tommaso Franchi che dall’8 all’11 febbraio occuperanno lo spazio antistante il meraviglioso Tempio di Santa Maria della Consolazione. L’inaugurazione è prevista sabato 8 febbraio 2020 alle ore 16.00. 

Il progetto, nato dall’idea del gallerista Diego Costantini di portare l’arte negli spazi aperti della città di Todi, con un’azione che arricchisca i luoghi di significati unici e inattesi, ha avuto inizio nel mese di febbraio del 2019 con l’installazione dei primi sei letti e le tracce dei futuri trentaquattro che si aggiungono quest’anno, tutti realizzati dall’artista romano Tommaso Franchi e posizionati di fronte al Tempio di Santa Maria della Consolazione, una delle più importanti architetture a pianta centrale del Rinascimento italiano, di proprietà dell’ETAB, Ente Tuderte di Assistenza e Beneficienza.

L’ installazione simboleggia un’ ideale corsia, una metafora per evidenziare l’importanza della cura, ma anche della fragilità umana e della sofferenza: un contrasto assoluto tra la maestosità dell’opera rinascimentale, simbolo indiscusso di bellezza ed equilibrio, e la rappresentazione plastica di come la natura umana sia capace di realizzare opere sublimi destinate a durare nel tempo ma, al contempo, sia per sua natura fragile. Un messaggio chiaramente forte e provocatorio, una rappresentazione certamente innovativa che ha la finalità di far riflettere, in occasione della Giornata del Malato, sulla natura umana, sulla sofferenza e sulla solidarietà, un’esortazione collegata anche alla memoria storica del luogo e a quell’Ospizio dei pellegrini e degli infermi sorto nel sito sotto la direzione degli stessi monaci che curavano la custodia del Tempio.

La scelta del letto per esprimere questo senso di fragilità dell’uomo è lo stesso artista a spiegarlo “Il bello del letto è che non ha un significato ma ne ha tantissimi, è il sonno, il sogno, la nascita, la morte, campo di battaglia dove agiscono amori e passioni, sofferenza e malattia, paure … è il momento in cui si dorme e sei fragile. La loro Immobilità è la reazione  alla loro fragilità. E’ la stessa immobilità che hanno sia i Bozzoli in natura, sia le Mummie degli Egizi. Corpi avvolti in attesa che nasca qualcosa, così come era nell’idea degli Egizi che quando li avvolgevano non pensavano solo al  ‘cadavere’ ma pensavano che da lì sarebbe nato qualcosa”.

A queste parole si aggiungono quelle del critico Enrico Mascelloni che vuole evidenziare il contrasto  che si è voluto creare tra la meravigliosa imponenza e armonia del capolavoro del Bramante che fa da scenografia alla rappresentazione di questi 40 letti posizionati nel prato antistante che raccontano storie di fragilità e di disarmonia. «La visione di un capolavoro di armonia e misura sovrana come la bramantesca Consolazione di Todi – dice Mascelloni – potrebbe esser curativa ben più di tante medicine. Però la malattia è terribile, il dolore annienta ogni contemplazione e in sua presenza la visione diventa allucinazione, disgregando lo spazio e dilatando il tempo fino a odiarlo. Tommaso Franchi lo sa e il rapporto tra la sua teoria di letti, dunque luoghi del dolore e della malattia che lo provoca, e l’assoluto estetico in cui vengono collocati, dunque la bellezza nel suo luogo di massimo equilibrio, è all’insegna di un’organizzata e potente drammaturgia. I letti contengono a volte corpi, tanto più drammatizzati quanto impersonali, perché individuati dal semplice rigonfiamento delle coperte; altre volte i letti sono vuoti e forse e questa la più terrea ma anche la più sublimata visualizzazione del dolore e della malattia: il vuoto dialoga con la morte, con la scomparsa, ma anche con la vita appena riconquistata, con la vita che gode dell’imponente chiesa in cui si è forse appena rifugiata per godere anche del suo luminoso interno; in altri casi i letti verranno legati a delle funi e qui il linguaggio dell’artista si fa più indiretto, dandosi come metafora delle limitazioni provocate dalla malattia, ma anche da quelle dei “sani temporanei”, che vivono nel terremotato equilibrio di una quotidianità troppo piena di doveri. ».

Nel corso dell’inaugurazione Ginevra Sanfelice Lilli poetessa e artista leggerà alcuni suoi brani editi e inediti scritti fra il 1993 e il 2020 e altri di grandi poeti del Novecento.

Venerdì 7 febbraio 2020, alle ore 18.00, lo spazio UNU uno nell’unico di Todi, ospiterà in anteprima uno dei “pannelli” di Tommaso Franchi nella ormai celebre Cappella Primieri.

L’esposizione proseguirà l’8 febbraio, alle ore 18.00, presso la Tower Gallery, all’interno della Torre Caetani, antica porta d’ingresso medievale alla città di Todi, con opere di dimensioni minime, i “Lettini”, insieme ad altre installazioni a grandezza naturale. I Lettini” animeranno una realtà immaginaria in cui la cura, il riposo, l’immobilità e la vita sono osservati da lontano, con la prospettiva di un naturalista che studi dei minuscoli esseri guidati dai nostri stessi desideri e inquietudini o come una realtà incombente e quasi sublime agli occhi dello spettatore.

Nel garage Maggiaprile, nei pressi della galleria, saranno esposti i disegni di progetto e le fotografie che documentano la realizzazione dell’opera. In seguito il Palazzo Collicola (Galleria d’Arte Moderna “G. Carandente”) di Spoleto ospiterà la presentazione del catalogo illustrato del progetto, con testi critici e storici, i disegni di studio e la documentazione fotografica, supportato e patrocinato dalla Fondazione Marignoli di Montecorona, autorevole fondazione internazionale atti va in campo artistico, sia storico, sia contemporaneo.